Maria con Sunny
Maria con Sunny

In questa pagina, Maria Tommasi, socio fondatore del Gran Galà di Pappagalli e Consigliere nell’attuale Consiglio Direttivo, condivide le sue esperienze con i pappagalli di affezione rispondendo alle Vs domande. Maria si occupa anche del progetto AMICI PER LE PIUME in collaborazione con il Gran Galà.

Inviate le vostre domande a Maria a:  infogaladipappagalli@gmail.com

TROVATE LE RISPOSTE A FINE PAGINA

INNANZITUTTO, BENVENUTI IN QUESTA PAGINA !

MI PRESENTO: MI CHIAMO MARIA E DA SEMPRE SUBISCO IL FASCINO DI QUESTE STRAORDINARIE E INTELLIGENTISSIME CREATURE ALATE, DEDICANDOMI CON GRANDE PASSIONE E DEDIZIONE, IN PARTICOLARE ALLA TECNICA DELL’ALLEVAMENTO A MANO E L’IMPRINTING.

UN PO’ DI ME….

LA MIA PASSIONE PER I PAPPAGALLI HA ORIGINI MOLTO LONTANE NEL TEMPO; FIN DA BAMBINA, SCOPRII CHE UNA DELLE ATTIVITÀ CHE CONCENTRAVANO MAGGIORMENTE IL MIO INTERESSE, ERA ADDOMESTICARE LE COCORITE, DI CUI NON MI PRIVAVO MAI..!

CRESCENDO, NONOSTANTE GLI IMPEGNI DELLO STUDIO, IL LAVORO E LA FAMIGLIA POI, NON HO MAI ABBANDONATO L’INTERESSE E LA CURIOSITÀ VERSO IL MONDO ALATO, AL QUALE HO SEMPRE DEDICATO APPROFONDIMENTI E STUDIO.

FINCHÈ UN GIORNO, ARRIVÒ IN CASA MIA IL MIO PRIMO PULLO DI CALOPSITTE, CHE ALLEVAI PER ME… MA FU SOLO IL PRIMO DI UNA LUNGHISSIMA SERIE..! INFATTI, BEN PRESTO LA PARTICOLARE BONTÀ DEI MIEI ESEMPLARI NON PASSÒ INOSSERVATA AGLI OCCHI DEI MIEI AMICI E COLLEGHI ALLEVATORI, I QUALI MI CHIESERO DI ALLEVARE A MANO DEI LORO ESEMPLARI, PER LORO CONTO.

TUTTO QUESTO MI PERMISE DI REALIZZARE I MIEI OBBIETTIVI, OVVERO APPROCCIARMI CON MOLTISSIME SPECIE, DI OGNI TAGLIA E GENERE, AL FINE DI CONOSCERE “SUL CAMPO” TUTTE LE PARTICOLARITÀ CARATTERIALI E POTENZIALITÀ COGNITIVE DELLE VARIE SPECIE..!

E NATURALMENTE QUESTO MI HA CONSENTITO DI ACCUMULARE NEGLI ANNI L’ESPERIENZA ATTUALE, PRECISO CHE TUTTE LE FOTO DEI POST SONO MIE .

PARALLELAMENTE INIZIAI AD ALLEVARE LE MIE PRIME COPPIE DA RIPRODUZIONE ; MA IL MIO CANALE PREFERENZIALE DOVE HO DECISO DI DEDICARMI CON UNA PASSIONE VISCERALE E SPECIALIZZARMI, È APPUNTO L’ALLEVAMENTO A MANO E TUTTO CIÒ CHE NE CONSEGUE, COME LA CORRETTA GESTIONE PSICOLOGICA DEL PAPPAGALLO D’AFFEZIONE.    

COSA MI PIACE: LA LETTURA, IL MARE E IL SUO MONDO SOMMERSO, LA MUSICA ANNI 80, LA FOTOGRAFIA… E LA LEALTÀ !                                            

I MIEI INTERESSI: LA MENTE UMANA E LA SUA AFFASCINANTE COMPLESSITÀ, LA PSICOLOGIA, L’UNIVERSO DENTRO DI NOI E… NATURALMENTE GLI PSITTACIDI!             

COSA NON MI PIACE: LA  STUPIDITÀ, LA SCORRETTEZZA, LA MALEDUCAZIONE, L’IPOCRISIA E LA FALSITÀ !

TRATTO PREDOMINANTE DEL CARATTERE: LA SCHIETTEZZA..!

SARÒ LIETA DI RISPONDERE AI VOSTRI QUESITI…!                                    

MARIA TOMMASI.

"Maria e il suo Patch".
Maria e il suo Patch

Dicono di me

CIAO A TUTTI E CIAO MARIA!!!
SONO ALESSANDRA E CONOSCO MARIA DA ANNI, DA QUANDO, UNA BELLISSIMA DOMENICA IN FIERA PAPPAGALLI, MI INNAMORAI DI UN PICCOLO PAPPA ALLEVATO DA LEI A MANO.
È DIFFICILE SPIEGARE A PAROLE COSA SI PROVA QUANDO TI INNAMORI A PRIMA VISTA DI UN PAPPAGALLINO CHE PER NOI È DIVENTATO PARTE DELLA FAMIGLIA, MA È ANCORA PIÙ DIFFICILE SPIEGARE LA BRAVURA E L’AFFETTO CHE MARIA DIFFONDE ALLE PERSONE E ALLE SUE PICCOLE CREATURE. RICORDO CHE HO GIRATO PER TANTO TEMPO, TANTE FIERE E NEGOZI DI PAPPAGALLI, MA MARIA MI HA COLPITO FIN DA SUBITO.
LAVORO CON I BAMBINI, SONO UN’ INSEGNANTE E PENSO CHE PRIMA DI TUTTO DOBBIAMO AVERE RISPETTO E PASSIONE NEL NOSTRO LAVORO…EBBENE, IN MARIA HO PERCEPITO SUBITO LE STESSE COSE RIFLESSE NEI SUOI ‘PARGOLETTI ALATI’.
IL PICCOLO PAPPAGALLO ALLEVATO DA LEI È STATA SEMPRE UNA SODDISFAZIONE…AFFETTUOSO E GIOCHERELLONE…POI HA INIZIATO A PARLARE… UN’EMOZIONE CONTINUA…E OGNI VOLTA CHE INCONTRAVO MARIA ERO COSÌ CONTENTA!!!!!

È UNA PERSONA MOLTO DOLCE E FIDATA E PENSO SIA EVIDENTE A TUTTI L’AMORE CHE TRASMETTE A TUTTI I SUOI PULLI, INDISTINTAMENTE…E LE VIENE NATURALE…SEMPLICEMENTE PERCHÉ LEI È COSÌ ANCHE NELLA VITA….QUESTO NON SERVE SPIEGARLO AI PAPPAGALLI COME A TUTTI GLI ANIMALI..PERCHÉ SONO EMPATICI…E COLGONO IN MODO NATURALE IL SUO AFFETTO…RISPONDENDOLE CON ALTRETTANTO AFFETTO!!!

BRAVA, BRAVISSIMA MARIA….CI VORREBBERO PIÙ PERSONE COME TE…PERCHÉ RITENGO SIA IMPORTANTE SENSIBILIZZARE LE PERSONE E I BAMBINI VERSO QUESTE SPLENDIDE CREATURE!!!!! E BRAVA, PERCHÉ IL TUO NON È SOLO UN LAVORO, È ANCHE UNA MISSIONE….VERSO I MONDO DEI VOLATILI E DELLA NOSTRA SOCIETÀ!!!!!
QUANDO PENSO A LEI MI COMMUOVO, PERCHÉ L’EMOZIONE CHE MI HA DATO QUEL PICCOLO PAPPAGALLINO MI È RIMASTA DENTRO PER SEMPRE!!!
CIAO MARIA, CIAO BAMBINI..
IL MIO MIGLIOR AUGURIO È CHE CONTINUI COSÌ PER LA TUA STRADA…PERCHÉ SEI UNICA!!
UN SALUTO AFFETTUOSO

QUANDO PENSO A LEI MI COMMUOVO, PERCHE’ L’EMOZIONE CHE MI HA DATO QUEL PICCOLO PAPPAGALLINO MI E’ RIMASTA DENTRO PER SEMPRE!!! MARIA

I VS QUESITI

24/07/2024

23/07/2024 cenerino

Scusami,  ma da quello che hai scritto non si comprende molto.

Ma quello che si comprende molto bene e’ che la tua cenerina sta molto male, da quello che ho capito staziona sul fondo gabbia da mesi,  e ha bisogno quindi di una valutazione URGENTE da parte di un Veterinario aviare, per tutti gli approfondimenti diagnostici del caso.”

Maria

15/07/2024 via email- pappagallo

09/10/2023- inviato via email parrocchetto monaco

Buongiorno Maria,vorrei  farle alcune domande inerenti al mio parrocchetto monaco giallo che ho acquistato da un allevamento di Roma ,allevato a mano .È arrivato che aveva quasi due mesi ed era un tesoro .Dolcissimo ,coccolone più di quello che mi sarei immaginata .A volte faccio fatica a staccarmi da lui la sera quando finisco di guardare la tele e lui si addormenta sul mio collo.Allora lo porto con me nel letto dove lascio vicino al cuscino il suo trespolino dove lo metto ogni tanto per fare i bisogni così non sporca il letto .io abito in Svizzera e settimana scorsa ho sentito un amica che mi ha detto che è proibito tenere un pappagallino da solo e devo prenderne un altro .Io lavoro ogni giorno a metà tempo e sono sola a casa e mi dedico interamente a lui quando torno .sta in una voliera molto grande quando sono al lavoro e lo lascio libero quando sono a casa .durante il weekend è sempre sulla mia spalla .Snche quando vado dai miei lo porto con me .Ho paura che se gli prendo una compagna poi non sta più volentieri con me e mi snobba .Secondo lei cos’è meglio fare ?a che età raggiunge la maturità sessuale e ha problemi ormonali e può diventare aggressivo ?L’altro giorno che avevo ospiti che erano agitati ha iniziato a beccarmi forze e non voleva uscire dalla gabbia .

” Ciao Simonetta e benvenuta nel mio blog.

In ogni singolo paese, la detenzione di animali e’ regolamentata da normative specifiche, volte a tutelare il benessere e le caratteristiche etologiche dei vari ordini e specie di animali.

Per quanto concerne i tuoi quesiti specifici inerenti al tuo Parrocchetto monaco, posso dirti che tendenzialmente e’ una specie molto territoriale, che sviluppa un particolare attaccamento verso tutto cio’ che considera ” suo”, quindi gabbia, casa e naturalmente te.

E come hai potuto vedere, te lo dimostra.

Questo significa che la qualita’ della relazione con te e’ ottimale e molto intensa.

Non mi dici l’ eta’ del tuo Parrocchetto, ma presumo sia ancora molto giovane, e pertanto l’ inserimento di un nuovo soggetto e’ possibile, con la dovuta gradualita’ che ho descritto in altri post.

La maturita’ sessuale si raggiunge intorno ai due anni.

Come avviene nell’essere umano, anche nei  pappagalli durante i loro picchi ormonali avvengono cambiamenti che ne influenzano il comportamento.

Ovviamente in modo piu’ o meno accentuato a seconda del singolo soggetto.

E’ possibile che tra due soggetti di specie caratterialmente territoriali nascano degli antagonismi, ma non e’ affatto scontato.

Se tutto avviene con la dovuta gradualita’, possono trovare un buon equilibrio nella relazione con te.

Per quanto riguarda l’ ultimo quesito, e’ esattamente cio’ che ti ho descritto all’ inizio: presenza di persone estranee e per di piu’ molto rumorose. Cosa che ha reso il tuo pappagallo nervoso e di conseguenza aggressivo.

 Probabilmente si e’ anche sentito forzato nell’ uscire, e questo lo ha messo ulteriormente  sulla difensiva.

E’ una reazione assolutamente normale, vedendo la cosa dal suo punto di vista.

I pappagalli sono prede in natura, e questo condiziona sempre il loro comportamento nella relazione con noi.

Ogni loro reazione e’ la diretta conseguenza della nostra, e di questo va sempre tenuto conto.

Riassumendo, rispettando la gradualita’, e i tempi fisiologici di ogni pappagallo, la convivenza e’ possibile.”

Maria

29/08/2023 – Inviato via email – 5 mesi di Pyrrhura

Ciao Maria, 

grazie per avermi risposto in passato. Per caso ho conosciuto un allevatore che aveva dei piccoli di Pyrrhura Moline e ne ho preso uno appena svezzato, di un mese che ho chiamato Pucci. Ora ha 5 mesi. A 2 mesi aveva imparato ad aprire la porticina della gabbia, a 3 mesi aveva imparato ad aprire le mollette con cui rinforzavo la porticina della gabbia, ora ha 5 mesi ed ha imparato a chiamarmi per nome, a chiamare la mia nipotina per nome, a dire ciao, Pucci, bacetto, ciao amore e altre parole che non comprendo. È molto affettuoso anche se usa spesso il becco, però non fa male e quando dico un sonoro “no” mi guarda e smette.

Come ti avevo scritto ho già un altro Pyrrhura, che ormai ha 10 anni ma pur essendo allevato a mano ha un carattere aggressivo e lunatico e becca violentemente. Non li tengo nella stessa gabbia e neppure nella stessa stanza perché temo che il piccolo diventi mordace come l’altro. Che ne pensi? O posso tenerli quantomeno vicini?

Ti volevo chiedere alcune cose.

Il piccolo Pucci sembra avere una spiccata intelligenza. C’è un limite massimo di parole che può imparare? E c’è un limite di età per imparare le paroline e le frasi? Non sono riuscita a fargli indossare la pettorina. Hai qualche consiglio a riguardo? Il fatto che usa spesso il becco mi deve preoccupare che possa diventare mordace come l’altro? Scusami in anticipo per le tante domande.

Un caro saluto, Tiziana.

Ciao Tiziana e bentornata nel mio blog. I conuri del genere Pyrrhura sono caratterizzati da una spiccata intelligenza e personalità, che come hai visto non tardano a manifestare. Creature sempre attente e curiose (hai visto anche la rapidità con cui ha appreso la tecnica di apertura delle porticine della gabbia e credimi questo è nulla), e suscettibili ad ogni input che ricevono dall’ambiente che li circonda. Ovviamente proprio in quanto dotati di tale intelligenza, ne consegue che il loro carattere e la loro personalità si manifestano in modo in molto chiaro, in particolare quando esprimono i loro dissensi… Cosa che noi umani dobbiamo imparare a conoscere e rispettare.

Naturalmente all’interno della stessa specie, ci sono sempre le sfumature individuali. L’ultimo arrivato come hai sperimentato, è particolarmente sensibile ai vostri stimoli, e anche molto attento. Direi di continuare cosi, come stai facendo, premiandolo sempre mediante il rinforzo positivo.

Per rispondere alle tue domande: fai benissimo a tenerli in gabbie separate vista la territorialità del “primogenito”. Potresti però tenere le due gabbie nella stessa stanza e mantenere un contatto visivo. I pappagalli apprendono anche osservando i loro simili. L’aggressività potrebbe apprenderla in caso di conflitto diretto tra i due, e antagonismi legati alla naturale territorialità, già insita nell’ indole dei Pyrrhura. Ma nel contatto solo visivo questo non dovrebbe nascere; naturalmente poi starà a te distribuire equamente le attenzioni tra loro. Mantieni sempre un comportamento sereno e tranquillo in loro presenza. Proprio come avviene con i bambini, loro apprendono ciò che vivono, e le loro reazioni sono sempre la logica conseguenza delle nostre…

Non esiste un limite preciso e predefinito come lo intendi tu al numero di parole che sono in grado di apprendere. Perché tutto questo è il frutto della predisposizione individuale, unita alla qualità degli input che ricevono da noi umani. Il processo di apprendimento non differisce da quello del bambino. Più stimoli riceverà dall’ambiente, più lui o lei li elaborerà. Il primo anno di vita è il cosiddetto periodo sensibile, ma non smetterà’ mai di apprendere, se riceverà sempre nel tempo attenzioni affettive, gioco e possibilità di sperimentare.

Per la pettorina, è normale che protesti. Non è una manovra per la quale ci stendono il tappeto rosso, per così dire. Ma è importante non demordere e continuare sempre a proporla. L’ideale è proporla come un gioco, anche lasciandola lì vicino, in modo tale che comprenda che non è un oggetto così terribile. Poi proponila gradatamente insieme alle tue mani, e così via. Vedrai che nel tempo imparerà ad accettarla. Sarà solo di tempo e pazienza. Ricorda sempre il rinforzo positivo.

Ciao, Maria

01/08/2023 – Inviato via email – Caicchi in crescita

Ciao Maria, ho bisogno di aiuto.
Ho una coppia di caicchi che mangiano in modo autonomo da 1 mese circa. Le loro feci sono molto molli e le fanno in continuazione. Ho sospeso da due giorni frutta e verdura e do solo i loro semi ed estrusi consigliati da chi me li ha venduti. È normale che io debba pulire la gabbia anche tre volte al giorno? Oltre a semi ed estrusi cosa potrei dar loro in questo momento di sospensione di frutta e verdura? Ti ringrazio se vorrai rispondermi.
Katty

Ciao Katty e benvenuta nel mio blog.

Le feci dei pappagalli, sono costituite da tre elementi: la parte fecale, di consistenza compatta, con colorazione variabile dal marrone al verdastro, in base alla loro alimentazione (l’alimentazione con estrusi, in particolare se colorati, determina una colorazione tendente al marrone). Gli urati, di consistenza pastosa e biancastra. E infine l’urina, che è la componente liquida e trasparente. Qualsiasi alterazione nel colore, nella consistenza e nella quantità delle deiezioni, deve essere oggetto di attenzione e valutazione. Occasionalmente si possono verificare alterazioni dovute a svariate cause. Se un pappagallo mangia molta frutta e verdura, è normale che le feci si presentino più liquide. Ma se la situazione si presenta in modo continuativo nel tempo, e anche sospendendo i vegetali, e in particolare in presenza di alterazioni del colore nelle feci e consistenza, suggerisco un esame delle feci per escludere la presenza di infezioni parassitarie ed enteriti batteriche.

In questa stagione, l’alimentazione con cibi freschi va curata maggiormente in quanto le temperature accelerano il processo fermentativo, con conseguenti possibili infezioni a carico dell’apparato digerente. Inoltre gli sbalzi di temperatura favoriscono queste problematiche.

Per quanto riguarda l’integrazione alimentare a quella corretta da te già impostata, basata su alimenti freschi, estrusi e semi, ti suggerisco di integrare con l’aggiunta di legumi cotti e cereali, come ad esempio riso e piselli, lenticchie fagioli. Il tutto naturalmente senza sale. Ciao!

Maria

07/03/2023 – Inviato via email – Pyrrhura diversi

Salve Maria, buongiorno. Ho letto che anche tu sei un amante e ammiratrice degli splendidi pappagalli… anch’io. Volevo farti una domanda: ho acquistato una coppia di Pyrrhura Moline e volevo sapere del perché uno ha la zampetta diversa dall’altro pappagallo, cioè, ti spiego, ad uno è leggermente più chiara rispetto all’altro pappagallo che ha le zampette scure. Grazie per la risposta

A destra soggetto ancestrale, a sinistra mutazione opalino cannella ad alto fattore giallo.

Ciao Johnny, mi fa piacere che anche tu sei un estimatore e appassionato di questo affascinante mondo alato.

La differente colorazione che vedi nelle zampe dei due soggetti, è molto probabilmente legata alla genetica: hai una coppia di Pyrrhura Molinae, ma la colorazione delle zampe di un soggetto ancestrale è scura. Al contrario, nei soggetti, ad esempio, Cannella o Opalino-Cannella (Pinapple) o in alcuni Opalini, che invece è chiara, carnacina.

Ciao, Maria.

01/02/2023 – Inviato via email – Roseicollis e Personatus

Ciao Cara, ti ho trovata nella rete. Ho capito il grado della tua esperienza con i pappagalli. Ora, le mie esperienze sono state un po’ burrascose ma stupende. Prima con un Agarponis maschio, poi con un Personata femmina. Il problema è che tutte 2 le specie, per quanto seguite, tendevano o a beccare pur essendo state allevate a mano (credi) molto bene. Ti voglio chiedere: esiste una specie che possa tenere in appartamento e particolarmente docile, buona? E bella!!! Grazie, tu di dove sei?

Agapornis Roseicollis

Ciao Samuele e benvenuto!

Tutti gli Agapornis in genere, hanno purtroppo questa propensione alla mordacità e comunque un’innata territorialità. Con una maggiore tendenza a legare tra loro simili, rispetto a noi umani, soprattutto se non allevati singolarmente. Ovviamente dipende sempre anche da fattori soggettivi. A questo va aggiunto che le femmine in queste specie, sono le più territoriali e aggressive.

Per quanto riguarda l’arrivo di un nuovo compagno alato, devi giustamente tenere conto del fatto che sei in appartamento, quindi dobbiamo già escludere in partenza alcune specie che, seppur molto belle, giocose ed estremamente dolci, hanno un richiamo vocale molto forte. Quindi ti potrei suggerire una bella calopsite maschio (in questa specie il maschio è particolarmente dotato nell’apprendimento della parola umana, oltre nell’apprendere simpatiche canzoncine e mimica), oppure un conuro del genere Pyrrhura (ho trattato le caratteristiche caratteriali in altre risposte) oppure un caicco, altro compagno straordinario a mio parere, come anche un Poicephalus Senegalus.

Non conosco la tua esperienza precedente agli Inseparabili, ma se sei alle prime esperienze, propenderei per le prime due specie. Io sono della provincia di Venezia.

Ciao, Maria.

27/01/2023 – Inviato via email – Meyer e… Senagalus?

Buongiorno cara Maria,

possiedo – felicemente  – un Meyer, una autentica esplosione di affetto e simpatia. Volevo chiederti se, in base alla tua esperienza, può felicemente convivere con altre specie tipo il Senegal, all’interno della stessa capiente struttura o se conviene limitare gli ospiti alla stessa specie. 

Ti ringrazio anticipatamente. Stefano.  

Ciao Stefano e benvenuto nel mio blog. Concordo in pieno sulla dolcezza e affettuosità del Meyer, come lo è anche il Senegalus. Ma devo dire che tutte le specie di pappagalli appartenenti al genere Poicephalus sono compagni straordinari nella vita in famiglia. Estremamente intelligenti e socievoli e dolcissimi. Tendono a essere un po’ schivi e timidi all’inizio, ma non impiegano molto tempo a prendere confidenza con l’uomo. 

Per quanto concerne la possibile convivenza, dipende da molti fattori legati all’età, in particolare del primo arrivato, che potrebbe sviluppare antagonismi e territorialità verso il secondo arrivato, soprattutto appena giunge la maturità sessuale, e anche le dimensioni della gabbia.

In ogni caso io raccomando sempre alle persone, di procedere sempre per gradi, a cominciare dal contatto solamente visivo all’inizio, ognuno nella propria struttura. Solo in un secondo momento si può procedere ad un contatto fisico ravvicinato, in un luogo neutro della casa, e sotto la nostra osservazione. In fase successiva si può ipotizzare la convivenza, in base alle loro reazioni.

Dal punto di vista alimentare, non ci sarebbero preclusioni, in quanto appartenenti allo stesso genere; le dimensioni della struttura devono comunque essere abbastanza ampie da consentire la teorica convivenza. Tuttavia suggerisco sempre alle persone di mantenere un proprio spazio individuale per ospitare più di un pappagallo, se gli spazi in casa lo consentono.

Maria

05/12/2022 – Invato via email – Agapornis Roseicollis

Salve Maria, mi chiamo Romina da circa 7 mesi ho allevato a mano un piccolo Agapornis Rosecollis, ma notavo atteggiamenti strani allego foto, quindi abbiamo pensato di dargli una compagna stessa specie, l’unica cosa che sono affiatati, lui la corteggia tantissimo, sono in sintonia ma la sera ognuno dorme per conto suo, lei accetta i grattini di Rocky, la sua protezione ma lo rifiuta nell’accoppiamento e lui continua il suo autoerotismo anche con la compagna in gabbia, prima era molto affabile con me ora se mi avvicinò mi morde ed è molto territoriale, volevo precisare che la compagna ha un anno e lui è più giovane può influire nel fatto che lei non vuole?

Aiuto mi fa tanta tenerezza, poverino è frustrato… devo cambiare compagna? Grazie, il verde è Rocky, la bianca è Kira che non vuole saperne di Rocky, che devo fare? Grazie.

Ciao Romina e benvenuta nel mio blog.

Gli Agapornis, raggiungono la maturità sessuale piuttosto precocemente rispetto ad altre specie di pappagallo, intorno ai 10 mesi di vita, a volte anche prima. Ma è sempre preferibile non metterli in riproduzione prima del compimento del primo anno di vita, per entrambi. Proprio perché non sempre la stessa “maturità” giunge in contemporanea per entrambi.

 C’è poi da distinguere tra la maturità sessuale e quella genitoriale. Il comportamento che vedi è probabilmente la dimostrazione di questo insieme di aspetti, quindi è del tutto normale. Lui è “pronto”,  (dimostra anche la tipica territorialità e aggressività nei tuoi confronti; cosa invece solitamente marcata nelle femmine); lei evidentemente non è ancora abbastanza matura e pronta per riprodursi. Ma è già importante che l’espressione di affettività reciproca ci sia.

Quindi il suggerimento che ti do, è di non cambiare la femmina, ma di aspettare che il tempo, svolga il suo fisiologico decorso per entrambi. In primavera prova a mettere a loro disposizione un nido a sviluppo orizzontale di circa 25/30x20x15cm. E metti a loro disposizione materiale (ideali i rametti di salice) per poter arricchire a loro piacimento il fondo del nido.

Perderai quasi inevitabilmente la loro “domesticità”, ma se tutto procederà in armonia per entrambi, ti ripagheranno con la soddisfazione di una bella famigliola…!

Ciao, Maria.

08/11/2022 – Inviato via email – Amazzone fronte blu

Sono Giorgia e convivo con Tony, un amazzone fronte blu da circa 13 anni.

Abbiamo diversi trascorsi e il rapporto, benché sia in recupero è ancora molto difficoltoso… e a volte doloroso, avrei bisogno di aiuto per poter interagire in modo sano e costruttivo per entrambi!

Grazie per l’attenzione, buona serata.

Ciao Giorgia e benvenuta nel mio blog.

Non è molto facile risponderti, perché da quello che descrivi, si tratta di un’adozione successiva ad un precedente proprietario, e quindi un precedente percorso individuale affettivo. Nel bene e/o nel male… Tutti i pappagalli, essendo creature estremamente sensibili, in particolare dal punto di vista psicologico risentono molto del “distacco” da un precedente proprietario, che spesso vivono come un trauma a tutti gli effetti. Alcune specie, come le Amazzoni, sono particolarmente territoriali, con una marcata propensione a legarsi morbosamente ad una persona in particolare.

Partendo da questo presupposto, è comprensibile che il rapporto con Tony non sia proprio semplice… In questo percorso insieme, una certa mordacità credo sia del tutto fisiologica. Si tratta di un lavoro lungo e paziente, in cui il pappagallo deve prima “elaborare un distacco”, e in fase successiva riacquistare la fiducia in quella che sarà la figura affettiva successiva di riferimento… Ma credo che tu stia già  facendo un ottimo e ammirevole lavoro, e tu stessa noti che il rapporto è in fase di progressivo recupero e miglioramento.

E questo è sicuramente il frutto dell’amore che tu provi nei suoi confronti, da ben 13 anni. Veramente lodevole. Vedrai che con questo presupposto essenziale, il rapporto migliorerà sempre di più.

Continua così mostrandoti sempre dolce e paziente, ricorrendo al “rinforzo positivo”, evitando ogni forma di forzatura e bruschi rimproveri, poiché il rischio è di rinforzare proprio la diffidenza. Ti invito a riscrivermi qualora tu avessi ulteriori dubbi.

Ciao, Maria.

02/10/2022- Inviato via mail – Conuro guance verdi

Gentile Maria,

Mi chiamo Vanessa e sto cercando di diventare “amica” di un pappagallo conuro che mi è stato regalato da un’amica che lo ha allevato a mano. Rio è entrato a casa mia che ha già un anno e sei mesi, con la sua gabbia nella quale è cresciuto. Cerco di rispettarlo molto ma non riesco ad evitare le dolorose beccate quando gli offro il dito per scendere dalla mia spalla. Sto imparando a decifrare il suo linguaggio ma è frustrante avere le beccate. Non ho mai avuto pappagalli in vita e mi sto informando tanto. Ogni tanto soffia anche quando è sulla mia spalla e allora lo ignoro. A volte invece chiede coccole mettendosi anche a pancia in sù sulle mie mani. Accetta di star con me ma quando vuole lui. Non lo forzo ma vorrei che non mi beccasse quando devo farlo scendere dalla spalla. Non ho pretese nei suoi confronti anche perché esce dalla sua gabbia ogni giorno quando la pulisco e per un’oretta. Quando è dentro la gabbia è tranquillo. Ha una bella gabbia grande. Lo coccolo solo se lui vuole ma poi ad un certo punto mi fa male. La sua precedente proprietaria mi dice che non aveva di questi problemi. Come posso migliorare il mio rapporto con lui considerando che ho anche un bimbo di 8 anni? È lunatico? Posso sperare di anticipare le sue beccate? O essendo inesperta avrò questo rapporto conflittuale? Grazie mille.

Sting, soggetto di Maria

Ciao Vanessa e benvenuta nel mio blog.

Partiamo da una premessa, tutti i conuri appartenenti al genere Pyrrhura, hanno questa caratteristica caratteriale che tu descrivi molto bene, ossia una spiccata predisposizione ad una certa “lunaticità” e anche mordacità. Questa caratteristica naturalmente è soggettiva, più o meno marcata, in base sia alla predisposizione genetica caratteriale individuale, che in base ai comportamenti acquisiti in relazione all’ambiente.

In particolare modo nel cosiddetto “periodo sensibile”, ossia il suo primo anno di vita.

Si tratta di una specie con una spiccata personalità e territorialità, non esita (come hai sperimentato) a mostrare se qualcosa non gli è gradito… pena le dolorose beccate. Ma al di là di questo aspetto, è una specie che dona moltissime soddisfazioni per la sua spiccata intelligenza e curiosità, oltre ad essere un pappagallo molto affettuoso, seppur nei momenti non soggetti alla sua lunaticità…

D’altra parte è come un bambino, e come tale non ama le forzature di qualsivoglia tipo. Ma devo riconoscere che il tuo approccio nei suoi confronti è quello corretto: conoscerlo, rispettare i suoi tempi fisiologici, e tanta pazienza per conquistare la sua fiducia. Il segreto per conquistarli è tutto qui: con la pazienza i risultati arrivano…

Il consiglio che posso darti, è quello di far comprendere tutto questo anche al tuo bimbo. A volte i bimbi con la loro vivacità possono manifestare una certa irruenza poco gradita ai pappagalli; consideriamo anche che il piccolo Rio è entrato da poco nella vostra famiglia, ed è ancora in fase di ambientazione ed “elaborazione“ di tutto quello che ruota intorno a lui…

Altro suggerimento.

Lui ti becca in particolare quando avvicini le dita per farlo salire. Tieni presente che le nostre mani, ai loro occhi appaiono molto luminose, e vengono potenzialmente percepite come un predatore (i pappagalli in natura sono prede) che gli si avventa contro. Questo aspetto noi umani lo dobbiamo sempre considerare quando muoviamo le nostre mani verso di loro. Vedrai che con il tempo e la conoscenza reciproca, la situazione migliorerà.

Maria.

26 /07/2022 – inviato via email – Pulli di inseparabili

Buongiorno Maria, sono Miriam e volevo chiederti delle informazioni per quanto riguarda i miei inseparabili. 

È da una quindicina di giorni che li abbiamo presi, il più grande aveva 22 giorni l’altro più piccolo 18 giorni. Per tutti questi giorni hanno mangiato tranquillamente e crescevano pure bene.  Il piccolo ieri mattina non riusciva più a camminare ma ancora per fortuna riesco a farlo mangiare. Adesso pure il grande stamattina lo stesso problema, ha chiuso le zampe a pugno e non riesce a stare in piedi. Cosa succede? Come posso aiutarli? 

Grazie per la tua disponibilità spero mi potrai aiutare.

Come si presenta il pullo

Ciao Miriam.

Da quello che descrivi, esaminando i sintomi e la contemporaneità degli eventi, una delle cause più probabili potrebbe essere un’intossicazione acuta causata dall’ingestione (metalli pesanti, micotossine, sostanze tossiche) o esalazione di sostanze tossiche come il Teflon.

Il teflon è il prodotto dal surriscaldamento delle padelle antiaderenti per intenderci; per i pappagalli è rapidamente letale. Ma anche fumi di sigaretta, esalazione di sostanze chimiche presenti nei prodotti di pulizia ambientale. Uno dei sintomi di avvelenamento è rappresentato anche da sintomi a carico del sistema nervoso. Ma le cause possono avere altre origini, anche infettive, da parte di vari agenti eziologici.

Pertanto, solo la valutazione urgente da parte di un veterinario aviario di fiducia potrà fornire una diagnosi certa, e di conseguenza intervenire con il trattamento più opportuno. Nel frattempo i pulli devono essere mantenuti al caldo, possibilmente in una camera calda.

In ogni caso non mi stancherò mai di ricordare alle persone che l’allevamento a mano è una cosa molto delicata, che va praticato solo da persone esperte in questo campo, e di acquistare solo soggetti autonomi sia dal punto di vista alimentare che psicologico.

Maria

23/07/2022 – inviato via mail – Pappagallo del Senegal

Ciao Maria ti avevo scritto tempo fa e mi avevi risposto con il garbo e la competenza che ti caratterizzano. Ringraziandoti ancora per la risposta precedente ti pongo un’altra questione.

In un negozio di animali ho visto in una gabbia due Senegal di 7 mesi allevate a mano che mi hanno detto essere 2 femmine certe, visto che hanno fatto il sessaggio. L’età di 7 mesi è ancora idonea per l’addestramento dopo tanti mesi in negozio?

Quando mi sono avvicinata una delle due si è avvicinata a me, mi porgeva la testa come per trattarla e apriva le ali, come se facesse una danza di corteggiamento, poi mi allungava la lingua per assaggiare le dita, sembrava che mi avesse scelto o sbaglio? 

Sono stata molto tentata di prenderla, ma mi sono posta il problema: la femmina quando raggiunge la maturità sessuale diventa più aggressiva del maschio? In generale chi è più dolce la femmina o il maschio? La femmina potrebbe imparare a parlare al pari del maschio?

Il mio Pyrrhura femmina di 9 anni potrebbe trasmettere al piccolo Senegal, se lo prendessi, i comportamenti aggressivi, hai suggerimenti su come mi dovrei comportare eventualmente.

Scusa le tante domande, ti ringrazio in anticipo. Tiziana.

Ciao Tiziana e bentornata nel mio blog.

Per quanto riguarda il primo quesito, un Senegalus di sette mesi è ancora giovanissimo, e quindi nel pieno del cosiddetto “periodo sensibile”. Naturalmente influisce molto sul suo sviluppo della personalità, la qualità del tempo trascorsa con i precedenti compagni umani, e in particolare la delicata fase dell’ allevamento a mano e relativo svezzamento. La fase successiva, del suo percorso psicologico è naturalmente frutto della qualità relazionale con il futuro proprietario.

Il Pappagallo del Senegal è una specie tendenzialmente timida e diffidente, ma si tratta di un aspetto che tende a manifestarsi con la maturità sessuale, ed è ininfluente il sesso del soggetto. Se tra i due soggetti, uno dei due ha manifestato una maggiore “curiosità” avvicinandosi a te, potrebbe in effetti essere un buon indicatore per quanto riguarda il suo carattere.

Si tratta comunque di un eccezionale pappagallo da compagnia, estremamente dolce e con una spiccata intelligenza; la suscettibilità all’apprendimento della parola umana, è potenzialmente pari in entrambi i sessi. Dipende tutto da fattori soggettivi, ma naturalmente anche dagli stimoli che tu gli fornirai in questo senso.

Per quanto riguarda la relazione con il Pyrrhura (specie spiccatamente territoriale) è possibile che trasmetta la “diffidenza” all’ultimo arrivato, e dovrai procedere in modo molto graduale nella loro interazione. Molte indicazioni a riguardo le trovi nella mia precedente risposta dello scorso febbraio.

Ciao, Maria. 

08/04/2022 – Inviato via mail – Agapornis Roseicollis, Inseparabile

Buonasera, volevo chiedere alcune informazioni. Noi abbiamo allevato a mano un piccolo pullo di Agapornis, di cui però non sappiamo il sesso, è nato a fine agosto 2021. Da circa un mese sta assumendo dei comportamenti strani, che ci fanno capire che ha dei disturbi ormonali o che comunque sente la necessità di avere un/una compagna. Ragione per cui abbiamo pensato di acquistare un altro pappagallo, per fargli compagnia. Magari già allevato a mano. Ecco il motivo della mail. Volevamo capire il costo di un pullo già allevato a mano e chiedervi se riuscivate a controllare il sesso del nostro uccellino, per capire così quale compagno/a acquistare. Alleghiamo foto del nostro pappagallo. Così sicuramente potrete capire di che tipologia di Agapornis si tratta.

Ciao. Distinguere il sesso di un soggetto di Roseicollis, basandosi solo da una foto è alquanto difficile. Si può dire a grandi linee che la femmina è tendenzialmente più affettuosa ma il partner… affettivo siamo noi. Per quanto riguarda i prezzi di un soggetto allevato a mano, variano molto in base al singolo allevatore. Ciao, Maria.

28/02/2022 – Inviato via mail – Amazona Aestiva – Amazzone fronte gialla

Salve Sono Lippi Laura, piacere mio di conoscerti, volevo se è possibile informazioni sull’amazzone fronte gialla, allevata a mano, sesso un maschio. Ti spiego A luglio prenderò un pullo di 90 giorni di amazzone fronte gialla ancora cucciolo, come posso abituarlo già da piccolo con la pettorina? Come gestirlo in gabbia in modo che da grande non urli, che tipo di alimentazione? Cosa molto importante è vero che quando raggiungono la maturità diventano aggressivi? Ed è vero che si affezionano ad una persona sola? Mi parli del pappagallo e del suo carattere, grazie Laura.

Ciao Laura, e benvenuta nel mio blog.
Rispondo molto volentieri ai tuoi quesiti. Parto solo però da una piccola premessa.
Un pullo di Amazzone di circa 90 giorni, non è ancora completamente autonomo dal punto di vista alimentare, e la fase di svezzamento, è molto delicata e complessa da gestire per molti aspetti.
Una cosa da riservare a persone esperte, in quanto bisogna attuare la giusta gradualità nel tempo, monitorare il percorso del pappagallo nel raggiungimento dell’autonomia, e ovviamente essere in grado di intervenire se insorgono problematiche di ogni tipo.
Pertanto, ti sconsiglio di acquistare il pappagallo se non è completamente autonomo.

Ora veniamo alla nostra Amazzone fronte gialla.
Si tratta di una specie straordinaria come pappagallo d’affezione. Intelligentissima, molto socievole e curiosa. Possiede una capacità eccezionale nell’apprendere la parola umana, che riproduce con un tipico timbro metallico.
Ovviamente, come tutti i pappagalli, è perfettamente in grado di associare le parole, le frasi e i gesti, al loro significato.
È sorprendente la sua propensione ad apprendere anche suoni, rumori, fischi.
Tanto quanto quella di cimentarsi in doti canore stupefacenti.
La sua intelligenza le permette di apprendere anche molti giochi di abilità’ e l’interazione che ne consegue con noi umani, è quella che io definisco ”una storia tutta da scrivere…”.

Si tratta però di una specie con altre caratteristiche.
Non timida, anzi. Tendenzialmente dominante, e di questo bisogna tenerne conto nella sua gestione.
Come quasi tutte le amazzoni, ha una spiccata propensione alla territorialità e a legarsi con una persona in particolare, alla quale preferenza, viene contrapposta la percezione degli altri componenti della famiglia, come antagonisti…
Questa percezione verso le altre persone altri, spesso si manifesta con una certa aggressività, che è un’altra sfaccettatura caratteriale delle amazzoni in generale.
Il sesso del pappagallo è abbastanza ininfluente su queste caratteristiche, anche se potenzialmente, un maschietto potrebbe manifestarle maggiormente soprattutto al raggiungimento della maturità sessuale.

Naturalmente, tutte queste caratteristiche, sono sempre soggettive.
Ogni singolo soggetto ha il proprio bagaglio genetico, la propria storia e unicità. Come unico è il suo processo di apprendimento.

Possiamo gestire il suo percorso di crescita, al fine di “contenere”, e comunque mettere in atto alcune strategie comportamentali al fine di non accentuare certi aspetti caratteriali di questa specie?
La risposta è sì.
Quindi il primo suggerimento che ti do è quello di favorire fin da subito la socializzazione e l’interazione con più persone.
Questo sia durante la gestione quotidiana, che quella del gioco. In particolare è molto importante il contatto fisico.
Abituarla in questo periodo sensibile alle coccole da parte di tutti i componenti della famiglia, le consentirà’ di non sviluppare diffidenza.
Veniamo alle urla.
Partiamo dal presupposto che il pappagallo, di qualsiasi specie, ci imita! Esattamente come i bambini.

Oltretutto la voce è un suo strumento di comunicazione fisiologico quanto insopprimibile.
È pertanto ne farà ricorso ogni qualvolta che vorrà attirare l’attenzione su di sé o mostrare tutte le sue emozioni (euforia, timore, paura ecc…).
Come appena detto, i pappagalli sono psicologicamente quanto di più simili ai bambini, in particolare nel bisogno di attirare le attenzioni, e apprendono molto presto come ottenerle.
Per fare un esempio: il pappagallo protesta con le urla da un’altra stanza per ottenere attenzione, e il proprietario entra nella stanza e urla a sua volta nel tentativo di zittirlo.
Il pappagallo risponderà con un tono ancora più robusto, poiché imitandoci, ha ottenuto una duplice risposta: l’arrivo del proprietario, e per di più con tanto di grida, e questo lo porterà a credere che questa sia un’apprezzata conversazione in corso…….!
Per questo motivo, consiglio di far trascorrere al pappagallo un tempo scandito da rituali nell’interazione con noi, tra il tempo trascorso fuori dalla gabbia che quello trascorso all’interno.
La gabbia dev’essere di dimensioni adeguate, il più spaziosa possibile e possibilmente con un maggiore sviluppo in orizzontale. È importante che al suo interno vi sia un buon intrattenimento di giochi costituiti da corde in fibre naturali, non colorati, e legni idonei ai pappagalli, anche questi non trattati.
L’Amazzone avrà una notevole necessità di rosicchiare e tenere al lavoro il becco.
Per l’alimentazione, dev’essere il più varia possibile, con una buona fornitura quotidiana di frutta come mele, pere, kiwi, banane, arance, mandarini, uva, melone; ortaggi freschi come zucchine, zucca, piselli, carote, peperoni gialli e rossi, fagiolini, cetrioli, finocchi, cavoli, broccoli e radicchio.
Ottimi anche i legumi (da fornire cotti) come fagioli, ceci e lenticchie, da abbinare a cereali come riso, farro e orzo.
Una buona miscela di semi, con pochissimi semi oleosi quali il girasole.
Oltretutto l’amazzone ha una certa tendenza ad ingrassare ed è importante che la sua dieta sia povera di grassi.
Esistono alimenti come gli estrusi, che sono perfettamente bilanciati nel rapporto di proteine e grassi. Ai quali vanno comunque abbinati gli alimenti freschi.
Per concludere, è opportuno che la giovane amazzone si abitui alla pettorina fin da subito, poiché nel tempo la cosa diventerebbe più problematica.
Si procede in modo graduale, inizialmente proposta come gioco, affinché il pappagallo familiarizzi con questo oggetto; anche la fase successiva in cui la indosserà, dev’essere sempre caratterizzata da un gioco, con un premio successivo.
In altri termini, sempre mediante il rinforzo positivo.
Ma questo aspetto, è sempre basilare nella costruzione del rapporto col nostro animale, che dev’essere sempre basato sulla fiducia, rispetto e amore.
Ciao, Maria.

10/02/2022 – Inviato via mail – Pyrrhura Perlata Perlata – Conuro ventre rosso

Ciao Maria ti seguo da tanto e ti ammiro tantissimo. Ho una domanda da farti. Ho un phirrura ventre rosso allegato a mano da 8 anni, ma ha un carattere lunatico e spesso morde dolorosamente, in compenso parla tanto. Vorrei acquistare un altro pappagallo allegato a mano. Intanto che specie mi suggerisci che sia dolce e coccolone. Il mio quesito è: il phirrura si addolcirà con l’esempio dell’altro pappagallo o l’altro pappagallo potrebbe seguire l’esempio del mordace ed imparare l’aggressività? Spero in una tua risposta. Un abbraccio. Tiziana.

Ciao Tiziana e benvenuta nel mio blog!

Ti rispondo molto volentieri.

I Conuri appartenenti al genere Pyrrhura (tra i quali appartiene la specie Perlata Perlata in questione), sono contraddistinti in modo più o meno marcato, a seconda della specie specifica, da una personalità molto forte e territoriale, tendenzialmente mordace.

Questa “mordacità” si manifesta proprio con la caratteristica lunaticità che riferisci… Questa è una peculiarità di queste specie di pappagalli, ma ovviamente, su questo aspetto, influisce molto come è stato allevato a mano, la qualità della relazione nel cosiddetto periodo sensibile che verrà impostata con l’essere umano e la relazione successiva con il proprietario.

Naturalmente esiste anche l’aspetto relativo al singolo soggetto.

Ma si tratta anche di una specie straordinariamente intelligente e curiosa, con una sorprendente capacità nell’apprendere giochi di abilità, e una buona propensione all’apprendimento della parola umana, cosa che tu stessa hai avuto modo di sperimentare.

La loro voce ha un tipico timbro sussurrato, molto simpatico.

Tende a legarsi ad una persona in particolare, e come dicevo sopra, è molto territoriale, sia verso il proprietario, che verso il suo ambiente.

Di questo aspetto ne devi tenere conto, se deciderai di adottare un altro pappagallo, poiché il nuovo arrivato, verrà molto probabilmente considerato un “intruso” dal primogenito (che ha già 8 anni) ed un invasore del territorio.

Le dinamiche di queste forme di antagonismo sono molto comuni, soprattutto nelle specie molto territoriali, in particolare se esiste una differenza di età accentuata.

Il problema non è tanto l’ultimo arrivato (solitamente giovane e incuriosito verso i suoi simili), ma la potenziale aggressività del primogenito.

L’arrivo di un nuovo soggetto è possibile, ma è fondamentale procedere in modo graduale nella sua introduzione e, naturalmente, aspetto importante, ognuno deve avere la propria gabbia.

La reciproca conoscenza deve inizialmente essere basata sul contatto visivo, affinché a distanza possano studiarsi e conoscersi.

Successivamente le distanze potranno essere accorciare, fino a farli incontrare in un luogo “neutro” della casa per entrambi, e sempre naturalmente sotto sorveglianza.

Ci si regolerà nel tempo di conseguenza, ma raccomando sempre di farli interagire tra loro solo durante la nostra osservazione.

Per quanto riguarda le specie particolarmente dolci e coccolone, te ne potrei consigliare molte, a cominciare dalla Calopsite, per proseguire con un’altra specie adorabile come il Parrocchetto Monaco (che puoi vedere nella foto insieme ad un Pyrrhura Molinae) che forse nel tuo caso ti suggerirei in particolare, in quanto anche quest’ultimo ha una personalità molto spiccata, e terrebbe potenzialmente testa alla dominanza del primo nel loro approccio.

Altra specie molto dolce che potresti considerare è il Caicco, o il Conuro del sole.

Per quanto riguarda invece la risposta alla tua ultima domanda, devo dirti che la dinamica è simile a quanto avviene nel processo di apprendimento dell’essere umano: se qualcuno ci aggredisce, noi impariamo a diventare diffidenti, e di conseguenza aggressivi per difenderci… È assai difficile che avvenga il contrario. 

Ovviamente tutto questo non è matematico.

Ma è per questo che occorre valutare tutti questi aspetti nel loro insieme, per procedere poi nel modo più giusto.

Ciao! Maria

03/05/2021 – Inviato via mail – un nuovo pappagallo

Gentile Sig.ra Maria
Ho un’Ara, una Capinera regolarmente con anello ed un passerottino salvato dalla strada. Ho avuto anche due Calopsiti affezionatissime, ma la prima è volata via da una fessura della finestra e non si è più ritrovata, la seconda, anch’essa è volata via approfittando di una mia disattenzione, è stata ritrovata tramite social, e dopo circa un anno, mia moglie è uscita tutta imbacuccata con la sciarpa non accorgendosi di avere sulle spalle la calopsite. Vorrei acquistare un pappagallino che sia affettuoso, non chiassoso. possibilmente parlante, Parrocchetto, Pyrrhura, ed altri di cui non sono esperto, quale mi consiglierebbe dato che la Calopsite è da scartare data la sua volatilità. Nel ringraziare porgo cordiali saluti Valter.

Ciao Valter e benvenuto nel mio blog.

Entro subito nel vivo dell’argomento. Devo partire con una doverosa premessa, sia per te, che per tutte le persone che leggono questo blog.

Il pappagallo di una specie con una maggiore propensione alla fuga rispetto ad un’altra specie, non esiste!

Esiste solo la naturale curiosità di ogni pappagallo (a prescindere dalla specie) verso lo spazio aperto e l’altezza.

In modo esattamente sovrapponibile alla specie umana verso uno spazio e un territorio da esplorare diverso dalla nostra casa e/o qualsivoglia località da esplorare.

I pappagalli, come i bambini, hanno una necessità fisiologica di esplorare l’ambiente che li circonda.

Ma devono farlo in tutta sicurezza, sotto la nostra diretta sorveglianza, e quindi, responsabilità.

Ne consegue che, come nei confronti di un bambino che sta costruendo il proprio bagaglio di esperienze e il proprio sé, noi umani gli insegniamo a camminare e muoversi nell’ambiente che lo circonda, senza dare per scontato che sia in grado di autogestirsi, e non infilarsi nei meandri dei vari pericoli, noi verso i pappagalli dobbiamo adottare la stessa identica attenzione.

L’errore (ahimè) comune di moltissime persone, è quello di “dare per scontato” che un pappagallo allevato a mano debba per forza rimanere incollato alla nostra spalla o comunque non sia naturalmente attratto dallo spazio aperto.

Niente di piu’ sbagliato.

Non esiste un pappagallo con una più o meno  spiccata propensione alla fuga, ma solamente la nostra responsabilità nel gestirlo!

Questo è il concetto fondamentale sul quale ruota tutto il nostro impegno e responsabilità che ci assumiamo verso questi straordinari animali.

La reiterata fuga delle tue Calopsiti, non sono imputabili a qualcosa di “sbagliato” in loro, ma solo, perdona la mia franchezza, e spero che tu colga il senso delle mie parole volte ad un’attenta autoriflessione, ad una vostra disattenzione….

Per carità, l’incidente per così dire, può capitare anche alla persona più accorta, questo non è certo oggetto di discussione.

Ma forse su ben 3 fughe una riflessione la farei…

Quindi non mi sento certo di dirti che una specie diversa dalla Calopsite, come ad esempio il Pyrrhura, parrocchetti o altre specie ancora, ti garantiscano la non fuga, o per meglio dire, la naturale attrazione verso lo spazio aperto e libertà.

Anzi!

Sono tutti eccellenti volatori, e noi dobbiamo garantirgli la possibilità di muoversi nel nostro spazio, garantendo gli la sicurezza e protezione. Sta a noi essere attenti a non lasciare pertugi anche minimi in casa, mentre loro sono liberi, sapendo che per i nostri animali può essere motivo di pericolo.

Detto tutto ciò, arrivo alle specie in questione.

Il Pyrrhura è un ottimo pappagallo da compagnia che risponde a tutti i requisiti da te richiesti.

Con una voce tenue e sussurrata, buona propensione ad apprendere la parola umana e in particolare molti giochi, essendo molto curioso e intelligente (ma l’aspetto dell’intelligenza, è qualcosa che coinvolge ogni specie di questo affascinante ordine di animali). È anche molto affettuoso, ma ha una tendenza ad essere molto territoriale, e con una spiccatissima personalità.

Stessa cosa posso dirti del parrocchetto monaco. Straordinario pappagallo da compagnia, con eccellente capacità di apprendimento della parola umana. Ha solo un richiamo naturale più forte, del quale occorre tenere conto.

Il Caicco è un’altra specie che potrei suggerirti per tutto questo.

Ma per ogni specie, vale sempre quanto ho scritto sopra.

Ciao. Maria

13/04/2021 – Inviato via mail – Pionus Senilis – pappagallo corona bianca

Ciao Maria,

è da un po’ che non ti aggiorno sulle evoluzioni del mio amico Basquiat, il Pionus Senilis, che ormai ha un anno. Ho anche dei consigli da chiederti su alcuni comportamenti che mi piacerebbe comprendere e se possibile correggere. Veniamo a Basquiat, come sai ho scelto un Pionus per le sue caratteristiche poco chiassose ed il suo carattere indipendente che lo rende meno bisognoso di attenzioni costanti. Entrambe queste caratteristiche sono confermate e devo dire che, avendo avuto tanti pappagalli, le trovo veramente perfette per chi come me vive una vita attiva in una grande città. Come sappiamo i pappagalli hanno tantissimo bisogno di compagnia ed il fatto che Basquiat sia un po’ più autonomo mi mette tranquillo perché riesce a stare bene anche senza necessità di un contatto costante. Sia ben chiaro, è sempre un pappagallo e come tale un animale estremamente sociale, quindi è sempre con me fuori dalla gabbia almeno 4 ore al giorno, però ad esempio nel pomeriggio dopo le 18, sceglie di tornare a casa sua autonomamente ed in ogni caso se deve restare in gabbia perché ho da fare non sembra eccessivamente turbato. Anche il suo richiamo più chiassoso è  nettamente inferiore a quello di un conuro e questo lo rende adatto alla vita in appartamento.

Il consiglio che volevo chiederti è legato al fatto che ho molta difficoltà a farlo stare sulla mia mano, non che non ci salga mai ma è evidente che non ha piacere a salire, come se avesse un problema traumatico nonostante la nostra relazione sia sempre più stretta e che rispettando i suoi umori non sono mai stato beccato anche nei momenti, che pure ci sono stati, in cui era visibilmente nervoso ed aggressivo. Noto che ha perfino difficoltà ad accettare il cibo dalle mani, cosa che invece sarebbe utile proprio per renderlo più disinvolto nella salita. Io non lo forzo mai, anche perché i suoi messaggi sono molto chiari ed insistere sarebbe solo un modo per farlo arrabbiare e farmi beccare. Questo handicap fa si che non possa prenderlo per rimetterlo in gabbia, cosa che non mi crea grandi problemi perché comunque lui ci rientra da solo e molto facilmente. Ovviamente se ho un’urgenza la situazione è più complicata, ma al momento la situazione è questa e mi sento già soddisfatto che riesco a gestirlo con tranquillità e senza stressarlo.

Insomma per riassumere i due comportamenti che vorrei correggere sono accettare il cibo dalle mie mani e salire con tranquillità sulle stesse.

Ovviamente immagino che devo solo avere pazienza e provare ad ammorbidirlo con tranquillità e con dei piccoli passi che già metto in atto. Ma se hai qualche consiglio nella tua grande esperienza lo seguirò con grande piacere!

Grazie come sempre per il tuo contributo per la conoscenza di questi splendidi animali e per i consigli che dispensi.

Maurizio

Ciao Maurizio, e bentornato nel mio blog.

Complimenti per il tuo Pionus e sono felice di sapere che i requisiti che cercavi, siano stati confermati.

Per quanto riguarda i quesiti che mi poni, dalla tua descrizione ho la netta  sensazione che il tuo Basquiat abbia associato le tue mani a qualcosa che in qualche modo (ovviamente in modo del tutto involontario e inconsapevole da parte tua) lo ha turbato.

Come sai già molto bene, i pappagalli sono creature estremamente emotive e sensibili. Anche le specie più “psicologicamente indipendenti”.

Le nostre mani vengono visivamente da loro percepite in modo molto luminoso, e nella caratteristica anatomica e movimento, quanto di più simile ad un “predatore”.

Non dimentichiamo mai che i pappagalli sono prede in natura.

Ne consegue che il modo in cui le usiamo nei loro confronti, ha delle dirette conseguenze sia nel trasmettere serenità e fiducia, come invece timore o diffidenza.

Per lo stesso motivo non dobbiamo mai forzarli a fare qualcosa. 

Per comprendere le paure del nostro Pappagallo, dobbiamo sempre partire dal presupposto che lui è un essere minuscolo rispetto a noi, e l’ambiente umano che lo circonda.

Esistono le nostre movenze, i nostri gesti, i toni della nostra voce e i rumori ambientali.

L’insieme di questi aspetti possono scatenare dei turbamenti che il nostro Pappagallo ricorderà, creando delle semplici associazioni.

Prova a riflettere un po’ sul piano generale riguardo i tuoi approcci manuali verso di lui o anche nel contesto dello spazio condiviso.

Sicuramente tu sei nel tuo intento molto rispettoso del suo carattere e personalità.

La tua esperienza con varie specie di pappagalli denota grande passione nei loro confronti, oltre che la conoscenza necessaria. Eppure c’è qualcosa che lo rende diffidente.

Ipotizzo:

Forse è successo in più di un’occasione che per mancanza di tempo, hai forzato con le mani il suo rientro in gabbia. In questo caso, il consiglio che ti do è quello di evitare queste situazioni in partenza.

Se riconosci di avere poco tempo a disposizione, meglio rimandare la sua uscita in un momento più tranquillo.

Le situazioni di conflittuali vanno sempre evitate. Anche forzarli per qualsiasi motivo a restare nelle tue mani è controproducente. 

Il fatto che rifiuta il cibo dalle tue mani altro non è che la logica conseguenza del fatto che in qualche modo lui le percepisce come una minaccia.

Ripeto, questa non è la tua intenzione naturalmente, ma lui le percepisce così per qualche motivo. A questo io aggiungerei anche una mia considerazione personale.

Il fatto che una determinata specie di pappagallo (o il singolo soggetto all’interno della stessa) sia psicologicamente più indipendente, che non necessiti di quelle attenzioni continue da parte del proprietario, e che resti per molto tempo a solo senza particolari turbamenti, se rifletti tutto questo può comportare come “effetto collaterale” anche di non sentire la necessità del contatto fisico più diretto.

Le coccole per intenderci.

Le mani possono essere percepite anche come qualcosa di invasivo del suo come dire, equilibrio nello stare bene anche con sé stesso.

Altra cosa che potrei ipotizzare è inerente all’ambiente in cui si relaziona con te.

Ho visto che sei un musicista e anche molto creativo (complimenti!).

Quindi potrebbe accadere che, se il tuo Basquiat soggiorna nell’ambiente in cui suoni, lui in qualche modo ne risenta, lo renda più nervoso e suscettibile.

Penso in particolar modo all’eventualità in cui lui associ i movimenti delle tue mani a qualcosa di brusco e che gli trasmetta timore, come ad esempio gli strumenti a percussione.

Ho cercato di fornirti degli spunti di riflessione per aiutarti a capire i motivi della sua diffidenza verso le tue mani, per poi regolarti di conseguenza.

La situazione può sicuramente migliorare, e sai già bene che la parola chiave è sempre il tempo è la pazienza.

In linea generale, evita di interagire con lui se hai poco tempo a disposizione, o sei comunque nervoso. Rimanda tutto a momenti più tranquilli.

Per quanto riguarda il cibo, continua a proporglielo dalle mani, ma non insistere se dimostra di non gradire. In alternativa cerca di stimolare la sua curiosità con qualche gioco.

Meglio ancora, se il tutto avviene in un’altra stanza rispetto alla solita.

Un ambiente tranquillo e “neutrale” rispetto a quello in cui si dimostra nervoso, è sempre da favorire per stabilire contatti più intimi con lui.

Spero di esserti stata di aiuto.

Ciao! Maria

18/03/2021 – Poicephalus senegalus – Pappagallo del Senegal

Ciao Maria, ti avevo scritto tempo fa che avrei voluto acquistare un Senegal…

Ed ecco qua il piccolo Relè!! È davvero splendido! Ti abbraccio, Martha.

Ciao Martha!

Ottima scelta e complimenti. Il Senegalus è una specie che io amo molto.

Relè è bellissimo!!! E basta guardarlo per capire che è gestito con amore.

Maria

09/03/2021 – Inviato via mail – Nuovo compagno per il Pyrrhura/Conuro

Ciao Maria,
ho letto tante sue belle risposte che ha dato da cui emerge grande sensibilità e conoscenza di queste creature meravigliose che sono i pappagalli.
Mi chiamo Tiziana, vorrei acquistare/adottare un pappagallo che risponda alle seguenti caratteristiche: che sia docile, affettuoso, si lasci accarezzare senza mordere, insomma che dimostri dolcezza e non rosicchi mobili e che possa abituare ad uscire con la pettorina. Mi interessa poco che impari qualche parola o giochi di abilità perché preferisco un rapporto basato sulla fiducia e sulla dolcezza. Ho già un pyrrhura da quasi 10 anni che mi è stato venduto come allevato a mano ma è talmente nervoso e mordace che penso che mi è stato venduto un soggetto allevato dai genitori. Al pyrrhura dedico tempo e do libertà ma è lunatico, si fa accarezzare quando ha la luna giusta e dice tante parole e gli voglio ugualmente un gran bene. So bene che ogni soggetto è un individuo a se con proprie individuali caratteristiche ma desidero ugualmente il suo parere. Informandomi sulle varie specie ho letto che il Conuro testa blu, il Pionus Senilis, il Poicephalus Meyer o il Poicephalus Senegal potrebbero rispondere ai requisiti che cerco. Lei cosa ne pensa? Quale è più docile tra queste? O ci sono altre specie da poter considerare, tranne cocorite, inseparabili e calopsite che seppur meravigliose hanno già convissuto con me tempo addietro.
Attendo suo esperto parere e la ringrazio in anticipo. Tiziana

Benvenuta Tiziana.

Chiedi  molti requisiti uniti insieme, in una creatura caratterizzata da una forte individualità e personalità come un pappagallo.

L’aspetto della docilità, dolcezza e propensione alle coccole è abbastanza insita all’interno di determinate specie, ma tu chiedi anche altri aspetti, come “che non morda, che non rosicchi i mobili, che si lasci mettere la pettorina” ecc…

Insomma, un animale sempre “pronto e coccolo, e che non protesti mai…”

Questi aspetti fanno parte del naturale e fisiologico istinto del pappagallo di mostrare il proprio dissenso ogni volta che avverte una forzatura nei suoi confronti.

Non dimentichiamo che, come ho detto più volte, il pappagallo non conosce il “concetto di obbedienza”, a differenza del cane, in cui nella sua memoria antica esiste la gerarchia sociale del dominante e del sottoposto.

Nella mente antica del pappagallo non esiste questo, bensì un regime sociale paritario. In altri termini, il pappagallo si conquista, non si domina (esattamente come noi umani).

Altrettanto naturale è il suo fisiologico bisogno di rosicchiare, sia per stimolo cognitivo, sia per la necessità di tenere al lavoro il becco nel suo naturale processo di esfoliazione. Perciò si tratta di una necessità insopprimibile.

Per questo è importante mettergli a disposizione del materiale naturale (legni idonei non trattati, ideali rami di salice) all’interno della sua gabbia.

Se non vogliamo che si fiondi sui mobili, non dobbiamo far altro che spostare  la sua attenzione su altro quando è libero.

Quanto alla pettorina, è naturale che in fase iniziale protesti.

E di certo con specie dalla forte propensione alla mordacità non è un’impresa semplice.

Ma su un soggetto giovane, e con la costanza e pazienza, si riesce senza eccessive difficoltà.

Riguardo al tuo Pyrrhura, ti confermo che si tratta di una specie dalla forte personalità, e ben poco incline ad accettare manipolazioni controvoglia, comprese anche le coccole se in  tempi e modi forzati.

E con la marcata tendenza a essere mordaci, oltre che a quel caratterino un po’ “lunatico” che riferisci.

Non saprei se il tuo soggetto é stato allevato a mano o no.

Di certo il Pyrrhura non ha un carattere “dominabile”, anzi.

In compenso a mio avviso lavorando nel rapporto con lui giornalmente con dolcezza e pazienza, è una specie molto interessante per la sua curiosità e intraprendenza (anche dolce se rispettiamo i suoi tempi e personalità).

Nel consigliarti la specie più adatta alle tue aspettative, tra quelle che mi hai citato, del conuro testa blu, posso dirti che è una specie semplicemente straordinaria, per molti aspetti.

Ma trattandosi di una specie dalla forte personalità, e desiderando tu un pappagallo che sia fondamentalmente non complesso da gestire, sempre docile (o quasi) e non mordace, non mi sento di consigliartelo. Come tutte le specie dal becco di una certa potenziale importanza, avrà la tendenza ad usarlo, seppure non per mordere consapevolmente (salvo forzature di ogni qualsivoglia genere). Tutto questo tende emergere non tanto da giovane, ma con l’ arrivo dell’adolescenza. Ma questa è una fase inevitabile in tutte le specie di pappagalli, anche se in modo diverso.

I pappagalli del genere Pionus, sono in genere molto pacifici e docili, e fatto salvo l’ aspetto individuale, potrebbe essere una specie per te.

Altra specie per me molto interessante sono quelle appartenente al genere Poicephalus. Straordinario il Senegalus.

Ma devo anche dirti che si tratta di una specie tendenzialmente timida e schiva. E nel tempo hanno la tendenza a legarsi con una persona in particolare. E di questo devi tenerne conto, se la tua aspettativa principale è quella di un pappagallo sempre per così dire “accondiscendente”…

Altre caratteristiche non sono importanti per te, ma quelle che mi hai riferito tutte insieme, non sono semplici da coniugare.

Avrei potuto consigliarti la Calopsite, che alla fine è la più docile in assoluto.

Ma l’hai già esclusa a priori

Altra specie che potrebbe essere interessante per te, è il Caicco.

Ma tieni sempre presente la cosa fondamentale, al di là di tutte queste specie trattate. I pappagalli sono creature psicologicamente molto simili a noi, in particolare ai bambini.

Da qui si evince che non sono animali “semplici”.

Spero di esserti stata di aiuto nell’orientarti sulla scelta.

Volevo solo concludere con un’osservazione, che fa sempre parte di quel rapporto speciale che costruiamo con loro giorno per giorno.

Ogni momento di condivisione con loro è basato sulla fiducia e dolcezza.

Che sia un momento di apprendimento della parola umana, o l’apprendimento di un gioco o qualsivoglia attività con noi. Esattamente come una mamma fa con il proprio bambino: coccole, dialogo e gioco fanno parte in un tutt’uno con il rapporto di fiducia reciproca che instauriamo con questi complessi animali.

Non può esistere nessuno scambio nel rapporto con loro se non conquistiamo loro fiducia.

Con il contatto fisico, e quindi la loro affettuosità, questa prerogativa diventa essenziale.

Ciao.  Maria

08/03/2021 – Inviato via mail – Insolite convivenze

Buongiorno mi sto facendo la quarantena da covid e quindi sono a casa a prendermi cura a fatica dei miei pappi sono stupito dal legame speciale inseparabile che si è instaurato tra una simpatica giovane femmina di parrocchetto argentino nata libera cedutami con una zampa rotta in seguito a un attacco di cornacchia e un melopsitaccus maschio che per lei ha abbandonato la cocorita con la quale l’avevo messo insieme 

Ciao Bruno.

Charles Darwin disse:

“La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono”.

E io aggiungo anche lo stupore e meraviglia… !

Ciao. Maria

22/02/2021 – Inviato via mail – Deplumazione

Ciao Maria, straordinaria e ammirevole la tua passione verso queste creature, che a volte capitano nella nostra vita, come nel mio caso. Mi fu regalata un’agapornis ed ora dopo quasi otto anni in famiglia si depluma. Ha sempre volato per casa e sta in cucina abitualmente. Forsennatamente porta carte e oggetti sotto un mobile per il nido, ogni tanto ha fatto uova ma mai accoppiata ed ora cosa posso fare ?. Ti sarei grata di una tua indicazione riguardo alla scelta di un compagno dopo tanti anni che è sola. Grazie per la risposta. MRosaria.

Ciao e benvenuta.

La sindrome da auto-deplumazione, è un disturbo di non semplice gestione, poiché alla base ci possono essere cause di varia natura, anche se rientra fondamentalmente nei disordini psicologici dell’ animale.

Ho trattato l’argomento in un quesito posto da Lilia, il 18-10-20, lo trovi nell’annuario, e credo ti possa essere utile per comprendere la complessità di questo comportamento autolesivo, che se non ben approfondito, innesca un circolo vizioso difficile da eradicare nella psiche dell’animale.

Nel tuo caso credo si tratti di stress da frustrazione sessuale. Il suo comportamento è tipico di una certa necessità fisiologica nell’espletamento di questo istinto riproduttivo, specialmente negli agapornis.

La complicazione è data dal fatto che si tratta di una specie tendenzialmente molto territoriale e aggressiva. La femmina lo è in particolare modo, e l’introduzione di un possibile compagno, dovrebbe avvenire con molta gradualità e cautela.

Quindi abbiamo da una parte la sua conflittualità sessuale, ma contemporaneamente anche la sua propensione all’aggressività.

Un tentativo è possibile, ma avendo l’accortezza di procedere per gradi.

Prima con il solo contatto visivo, in una gabbia separata, evitando ogni forma di contatto fisico. In una fase successiva, e sotto la tua sorveglianza, potrai farli incontrare in un luogo “neutro” per entrambi. Per intenderci, in un luogo che la femmina non consideri una sua proprietà.

In base al comportamento che osserverai (in particolar modo della femmina), ti regolerai di conseguenza.

Ciao! Maria 

10/02/2021 – Inviato via mail – Primo approccio – Calopsitta

Ciao Maria sono Chiara mamma di due bimbi di 3 anni e mezzo e 7 e mezzo.. Vorremmo prendere un pappagallino, stiamo in appartamento quindi non uno troppo casinista, la mia bimba vorrebbe dicesse qualche parolina ..cosa mi consigli? Molti mi dicono calopsitte… ah…allevato a mano… grazie mille

Ciao Chiara e benvenuta.

Non ho alcun dubbio nell’orientarti.

La Calopsite è la specie ideale come primo approccio con i pappagalli, specialmente nel tuo caso, avendo due bimbi in tenera età.

È un pappagallo da compagnia veramente straordinario, che coniuga sia una relativa semplicità nella gestione quotidiana, che una notevole intelligenza e capacità di legarsi al proprietario.

È molto curioso e affettuoso oltre che ideale in appartamento, dacché non è un pappagallo particolarmente chiassoso.

Il maschietto (in questa specie) possiede una spiccata capacità di apprendere la parola umana, e fischiettare motivetti e canzoncine.

Pertanto, nella relazione con i bambini, ma non solo, diventa un compagno di gioco eccezionale.

Ti suggerisco quindi vista l’età dei tuoi bimbi, in particolare il piccolo di 3 anni e mezzo un bel maschietto di Calopsite, allevato a mano molto bene.

Ciao. Maria

08/01/2021 – Esperienze condivise

Ciao Maria! Ho visto i tuoi articoli su Facebook e ti faccio i complimenti. Hai la mia stessa grande passione. Pensa, io ho avuto l’amazzone farinosa (ha vissuto 58 anni, 20 con me sempre sulla spalla!). Il cacatua (Popy, un coccolone) il cenerino (Dada, mi è morta da quasi un anno a 30 anni). Ho allevato a mano una capinera (si chiamava Ci ed ha vissuto in simbiosi con me 7 anni) almeno 10 passeri i (tutti attaccati a me morbosamente), due rondinelle (Strarski e Acc, due coccolone!) fringuelli (tutti coccoloni!) piccioni( intelligentissimi e umani nel comportamento!) tortorelle, un corvo (un vero bambino!) e tantissimi altri! Con tutti ho avuto storie fantastiche, tutte documentate con foto ed ho iniziato a scrivere un libro su come ho fatto ad allevarli (e non è semplice tu lo saprai, c’è tutto un iter da seguire). Che bello sapere che esistono altre persone come me! Dove vivi? Io sono a Torino. Non si sa mai, potremmo tenerci in contatto se sei d’accordo. Grazie. Ciao e buona vita.

Ciao Maria Giovanna.

Ti ringrazio delle belle parole e mi fa veramente piacere che leggi tutti i miei articoli.

Mi complimento con te per questa grande passione per il mondo alato e non solo per i pappagalli. Ma anche  per la grande dedizione che hai indubbiamente avuto nel prenderti cura dei tuoi compagni alati.

L’aspettativa di vita dei pappagalli com’è noto è assai elevata, anche se non è così frequente assistere ad esemplari di questa età.

Essere deliziati da questi straordinari compagni di viaggio nel nostro percorso di vita è un vero privilegio oltre che una gioia immensa.

Come hai intuito, questa gioia mi ha letteralmente folgorata da quando ero bambina, e conoscendo gli effetti di questa “folgorazione” in tenera età, ora ne faccio una vera missione, portandola avanti nelle scuole e nei vari istituti con il mio progetto divulgativo “AMICI PER LE PIUME”, che ripartirà appena la situazione attuale causata dal Covid 19, terminerà.

Come anche la porto avanti attraverso questo blog, dove sono sempre lieta di rispondere a tutti voi che mi seguite e ponete quesiti.

Essere un ponte che collega questi due mondi, psittacidi e umani, così diversi ma in realtà così affini dal punto di vista della complessità psicologica e affettiva, è per me fonte di grande motivazione ed entusiasmo.

È molto bella la tua iniziativa di scrivere un libro sulle tue esperienze con questi animali; conosco le problematiche annesse, ma non demordere, perché credo fermamente che sia importante lasciare una traccia significativa inerente ai propri percorsi.

Appena questa emergenza sanitaria finalmente finirà, rimetteremo in moto la macchina della nostra prossima edizione del GRAN GALA’ DI PAPPAGALLI, e se avrai modo di partecipare sarò felice di conoscerti di persona. In fondo Torino non è poi così lontana da noi.

Sarà nostra premura pubblicare nel sito la data dell’undicesima edizione, appena sarà possibile.

A presto! Maria

I VS QUESITI NEGLI ANNI PRECEDENTI