I nidi per pappagalli devono assomigliare il più possibile ai siti naturali di nidificazione, i pappagalli in natura scavano vecchi nidi dei picchi o alberi decidui, ma possono anche crearne di nuovi con i loro potenti becchi.

ottava settimana

Adattano alle loro esigenze le camere cova, di solito la forma di mezza sfera viene naturalmente perchè il becco ricurvo lavora proprio in questo senso, la parte centrale del trono è anche la più morbida e quindi più facile da scavare.

I trucioli in eccesso sono portati all’esterno  e la cavità prende forma, alcune specie amano covare sul legno nudo, mentre altre usano spessi substrati di legno marcescente, questo dipende molto sia dall’ambiente dove vivono e dall’umidità relativa del’aria.

Quello che dobbiamo tenere presente è proprio la naturale abitudine della singola specie e cercare di imitare queste naturali condizioni.

Usare un doppio fondo di tavola di legno spesso 2 o 3 cm è una soluzione molto valida, si crea una depressione su tutta la superficie  in modo da tenere raccolte le uova, la depressione può anche essere decentrata, ma deve estendersi su tutta la superficie.

Inserire all’interno alcuni rami di salice invece, favorisce quelle specie che amano i substrati, ben presto trasformeranno questi rami in truciolo adatto alle loro esigenze, conferendo anche una parte di umidità all’interno del nido.

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Gli agapornis sono tra le specie che portano materiale all’interno creando una sorta di camera cova molto confortevole e ben strutturata tanto da avere anche una specie di tetto e tunnel d’entrata, per queste specie è naturale avere a disposizione rami freschi da rosicchiare.

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testo e foto Casagrande Attilio / Bavaresco Maurizio

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