Questo alimento è noto per la sua energia e per come sia appetibile a tutte le specie, bisogna però fare attenzione a quale usare, in commercio si trovano moltissime varietà di pane, all’olio, di grano duro, al latte, è anche condito con pancetta, olive e quanto di più fantasioso passa per la testa del maestro panificatore,
Per prima cosa non dobbiamo mai usare pane fresco, deve essere essiccato, meglio se naturalmente in ambiente asciutto e ventilato, il pane “vecchio” si presta benissimo allo scopo, ma si deve fare attenzione che non abbia sviluppato muffe molte pericolose, se non ci fidiamo del rivenditore, meglio acquistarlo freco e lasciarlo seccare.
Un pane a grana fine, tipo mantovana o meglio ai cereali, integrale o no, basta abbia la consistenza abbastanza friabile evitiamo le ciabatte o pane condito.
Non bisogna eccedere come in tutte le cose, ma usato regolarmente in fase di svezzamento ed anche dopo per facilitare i giovani pappagalli a mangiare da soli, risulta molto più gradito di tanti pastoncini fatti solo per attirare l’attenzione dell’ allevatore con profumi ed ingredienti il più disparati.
Tagliato a fette sottili ed inserito tra le sbarre della gabbia, diventa una risorsa alimentare perfetta se dobbiamo assentarci qualche giorno, ma rinvenuto in acqua e servito mescolandolo all’ uovo sodo ai genitori in fase di allevamento è quanto di meglio possiamo fornire ai nostri uccelli.
testo e foto Casagrande Attilio